Francesco Lombardi riconfermato Vicepresidente dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo

Francesco Lombardi rieletto a Scheggino (PG) ai vertici dell’associazione che unisce circa 50 realtà italiane che si distinguono per produzione e promozione turistica del re delle tavole.
Il tartufo di San Pietro Avellana alla ribalta nazionale come simbolo dell’eccellenza enogastronomica molisana. Francesco Lombardi, sindaco del comune altomolisano noto per il prezioso fungo – e celebrato quest’anno con la 30° edizione della Fiera del Tartufo Nero di San Pietro Avellana il 10 e 11 agosto 2019 – è stato riconfermato alla vicepresidenza dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, realtà che unisce circa 50 località italiane che si distinguono per la produzione, valorizzazione e promozione turistica del pregiato re dei boschi e delle tavole. La nomina è stata definita il 13 aprile in occasione dell’assemblea annuale dei soci e della riunione del consiglio direttivo convocati dal presidente dell’Associazione Michele Boscagli nel borgo umbro di Scheggino (PG). Una conferma importante per il tartufo di San Pietro Avellana e per il lavoro svolto dal sindaco e dalla sua comunità nell’ambito dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, che mira a fare rete tra le migliori località italiane impegnate nella valorizzazione del prezioso fungo, e che ha presentato la candidatura UNESCO a patrimonio immateriale dell’umanità della ‘Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali’. «Sono grato all’Associazione per avermi ridato fiducia e sono convinto che questa sia un’opportunità importante per far conoscere il nostro tartufo anche oltre i confini nazionali – ha detto Francesco Lombardi -. Da tempo sostengo che dare rilevanza al tartufo di San Pietro Avellana con un brand ben definito che lo identifichi in quanto tale e maggiori tutele, sia motivo di prestigio per tutto il Molise. Dobbiamo continuare in questa direzione e rendere il nostro tartufo sempre più riconoscibile, considerando anche che gran parte del tartufo consumato sulle tavole italiane proviene da questo territorio. Facendo rete con le altre realtà e con le località che hanno saputo promuovere bene il tartufo in ottica turistica, e puntando sulla candidatura UNESCO, sono certo che avremo ottimi riscontri».